Quando Laura aveva solo cinque anni, mentre galleggiava con i braccioli a largo del Circeo un pò troppo distante dal pedalo’ dei suoi genitori, uno squalo bianco di quattro metri e mezzo le fece qualche giro intorno e le passò sotto le gambe minuscole senza torcerle nemmeno un capello.
Lo spostamento d’acqua che ne derivò impresse nella piccola Laura una sensazione che non avrebbe mai dimenticato e da quel giorno instaurò un legame indissolubile con l’indiscusso re del mare, tanto che Laura crebbe in fretta e capì subito che la vita che le aveva auspicato la sua famiglia composta da un normale impiegato ed una casalinga, le sarebbe stata stretta.
La musica fu la sua ancora di salvezza, la magia che la preservò dal cadere in cattive abitudini e pessime amicizie quando ancora le cattive abitudini non andavano di moda e facevano di te un emerito coglione e non un figo.
Girò l’Italia da nord a sud con la sua band, vinse svariati concorsi e partecipò tra gli altri, al festival di Musicultura dove arrivò in semi finale con le Calypso Chaos.
Ma non era abbastanza. Tutti i sacrifici, gli sforzi e la montagna di soldi spesi per produrre musica ad alti livelli non portavano dove avrebbe voluto e tutto quello che usciva dalle sue dita non la rappresentava più.
Di fondo sentiva che stava cambiando e gli incubi popolati da enormi squali bianchi si facevano sempre più frequenti.
Così decise di dare una svolta alla sua vita.
Di giorno lavorava, di notte studiava e produceva musica.